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Nell'isola della Guadalupa, il difficile quartiere della Ravine Claire pullula di esistenze precarie, perdute, ma anche speranzose. A partire da quella di Gina Bovoir, inconcludente pasticcera che sforna quasi più bambini che torte e sembra trovare nella maternità la propria unica ragione di vita. Ma Gina ha un concetto molto personale dell'essere madre, poiché alla trasognata esaltazione della gravidanza segue rapidamente - a nascita avvenuta - una beata indifferenza verso il nuovo arrivato. Così è avvenuto per i sette figli che ha già avuto da uomini diversi: Steeve, che sconta in galera le sue malefatte; Mona, ragazza madre con un grande amore per il crack; Sharon, che ha solo dodici anni ed è costretta a fare da mamma a tutti; Junior, che sembra pericolosamente avviato agli stessi loschi giri del fratello maggiore; Perle, che manifesta tutto il suo disagio con un'incredibile voracità; Judith, che da suo padre ha ereditato solo la sfortuna; Billy, un bambinetto sempre urlante. E analogo destino si annuncia per il prossimo, ancora nella pancia di sua madre... Attraverso la storia dolce-amara di Gina e del numeroso entourage di figli, parenti, uomini di passaggio che le si muove intorno, l'epopea creola della Pineau schiude davanti agli occhi dei lettori la quotidianità attuale della Guadalupa: la cicatrice ancora bruciante della schiavitù, i problemi sempre in primo piano della povertà e della delinquenza diffusa, l'indomita e disperata vitalità della sua gente.